con Mino Manni
di Luigi Pirandello
e con Marco Balbi, Letizia Bravi, Alessandro Castellucci, Gianna Coletti
scene e costumi Maria Paola di Francesco
drammaturgia Alberto Oliva e Mino Manni
regia Alberto Oliva
Chi non ha mai desiderato almeno una volta di cambiare identità per avere una seconda possibilità dalla vita, per cancellare tutto il passato e ricominciare da zero una nuova esistenza? È il sogno di azzerare la memoria e ripartire, più leggeri e liberi dal fardello di quello che è accaduto prima, ma forti di una coscienza di vita, un’esperienza e un vissuto che ci consentano di non commettere più gli stessi errori.
Pirandello, con il suo linguaggio straordinario e le situazioni al limite tra grottesco e surreale, ci dà la possibilità di affrontare il tema attualissimo dell’identità - doppia, tripla, falsa o in cerca di definizione - oggi esasperata dalle potenzialità pericolose offerte dai social network.
Il “teatro dei burattini” della vita borghese, con tutta la sua routine ipocrita, si rompe all’improvviso e proietta Mattia Pascal nella nuova identità di Adriano Meis, donandogli una libertà illusoria che ben presto si rivela una prigione, da cui cerca di evadere nuovamente. La riflessione sul Doppio e sulla Maschera – tipica di Pirandello - arriva in questo testo al tentativo estremo di Mattia di “suicidare” Adriano, in una girandola esistenziale fatta di esaltazione e perdizione, che si dipana attraverso scene di grande efficacia teatrale condite dal tipico umorismo pirandelliano, capace di andare alle radici delle nevrosi dell’uomo contemporaneo, senza perdere il sano e lucido distacco della ragione.
L’Uomo che visse due volte è il sottotitolo dello spettacolo, per evidenziare un rimando al film di Hitchcock, il cui taglio noir è molto affine al nostro immaginario (Alberto Oliva).
produzione Teatro de Gli Incamminati / I Demoni in collaborazione con il Teatro Alle Vigne
durata 80’
euro 8