di con e regia Lucilla Giagnoni
“Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura”. Con questa preghiera a Maria Dante apre il XXXIII° canto del Paradiso e con questo stesso incipit Lucilla Giagnoni sceglie di iniziare il suo viaggio nella Divina Commedia attraverso sei tappe di un pellegrinaggio nel mezzo del cammin di nostra vita. La prima tappa è Il Viaggio (Inf. I), la partenza stessa del poeta perduto nella selva, poi c’è La Donna (Inf. V), ossia Francesca da Rimini che fa svenire Dante, e poi l’Uomo (Inf. XXVI), Ulisse protagonista del folle volo per amor di conoscenza, il Padre (inf. XXXIII), Ugolino e i suoi figli, la Bambina (Pd. III), Piccarda Donati, e naturalmente la Madre (Pd. XXXIII), la Vergine Maria che chiude il cerchio e disegna appieno una famiglia con tutte le figure necessarie. La lettura svela storie di uomini e di donne e la realtà quotidiana ce le fa vedere quanto mai attuali e vicine, a dispetto dei secoli che ci separano da loro.
Vergine madre nasce senza dubbio dalla passione di Lucilla Giagnoni per la lettura di Dante, ma anche da una riflessione sulla contemporaneità della parola dantesca, sulla necessità di fermarsi ad osservare la realtà che ci circonda.
Perchè vederlo: uno spettacolo essenziale e affascinante, misurato e straordinario, scritto con garbo, recitato con talento e trasporto autentici, capace di far riflettere, meditare, emozionare. Dedicato a chi ama Dante, a chi vuole essere stimolato intellettualmente anche a Teatro, a chi crede che la Letteratura con la ‘L’ maiuscola possa migliorare – un pochino - anche la vita.
produzione M.a.s. Juvarra
durata 70’