con Lunetta Savino e Luca Barbareschi
di David Mamet
e con Massimo Reale, Duccio Camerini
scene Tommaso Ferraresi
costumi Anna Coluccia
luci Luraj Saleri
traduzione e regia Luca Barbareschi
Un dramma moderno, un dilemma morale.
Un uomo buono, la gogna mediatica e giudiziaria, fino al colpo di scena finale.
Uno psichiatra affronta una crisi professionale e morale quando rifiuta di testimoniare in tribunale a favore di un paziente, accusato di aver compiuto una strage.
Il penitente, del 2016, è l’ultimo testo del drammaturgo statunitense David Mamet, vincitore del Premio Pulitzer per Glengarry Glen Ross (ricorderemo il film, Americani, con J. Lemmon, Al Pacino, K. Spacey). Descrive l’inquietante panorama di una società così alterata nei propri equilibri che l’integrità del singolo, anziché guidare le sue fulgide azioni costituendo motivo di orgoglio, diviene l’aberrazione che devasta la sua vita e quella di chi gli vive accanto.
Coinvolto da un sospetto di omofobia, ‘il penitente’ subisce una vera gogna mediatica e giudiziaria e viene sbattuto “in prima pagina” spostando sulla sua persona la momentanea riprovazione di un pubblico volubile, alla ricerca costante di un nuovo colpevole sul quale fare ricadere la giustizia sommaria della collettività. L’influenza della stampa, la strumentalizzazione della legge, l’inutilità della psichiatria, sono questi i temi di una pièce che si svolge tra l’ambiente di lavoro e il privato del protagonista.
“Ho scelto questo lavoro di Mamet – commenta Luca Barbareschi – perché è una lucida analisi del rapporto alterato tra comunicazione, spiritualità e giustizia nella società contemporanea."