3 - 10 anni
€ 7,00
Di Giacomo Camuri e Andrea Butera
Con Andrea Butera, Giulia Gaudenzi,
Marco Pepe e il pubblico presente in
sala
Produzione Laboratorio degli Archetipi
60'
Fluttuano tra le onde, sollevate dai venti che soffiano sulla superficie del mare, le pagine di un vecchio libro di bordo. Non si sa chi le ha scritte, né quando sono state scritte. Si sa solo che viaggiano senza sosta al seguito di un veliero, che fa la spola tra un’isola e un’altra in un mondo immaginario. Questa è la storia del veliero e del suo libro, narrata da uno stravagante viaggiatore imbarcatosi per caso una mattina. Mirabile invenzione il gioco del Teatro! Lo sentiamo farsi mare, rumoroso sotto ai nostri piedi, mentre piano piano sale. Luccicano le stelle sopra le nostre teste, mentre il palcoscenico si trasforma nel veliero, pronto a dispiegare le vele dei suoi racconti. Ai richiami dello stravagante viaggiatore, la vita prende frenetica a scorrere a bordo del veliero. Si affrettano i marinai, gli ordini passano di voce in voce, si caricano materiali e vettovaglie. Non c’è più platea né pubblico, siamo tutti novelli naviganti desiderosi di salpare.
Da un ripostiglio sbuca d’un tratto, tra le mani dello stravagante viaggiatore, il vecchio libro, memoria viva delle rotte e delle traversie del suo naviglio, la Vecchia Vigna. Già alla prima pagina siamo in mare aperto, lontano dalle coste. All’orizzonte si intravedono nuove terre: per ciascuna il vecchio libro custodisce la sua storia, ne conosce i segreti, i paesaggi, le atmosfere, gli abitanti, talvolta affascinanti o mostruosi. Di racconto in racconto la navigazione prosegue attraverso il gioco del Teatro: gioco di animazione, di mascheramenti e di clownerie, in un susseguirsi di cambi di scena in cui compaiono e spariscono grandi e piccole figurazioni. Da un gabbiano scherzoso a una grande balena, dai salti veloci di un delfino all’apparizione di una sirena, da un pericoloso gigante alla metamorfosi di marinai in animali feroci e domestici. Giornate dominate da venti impetuosi, notti serene scosse da improvvise tempeste, discese in fondi abissali ricreano gli umori e le emozioni della vita di mare.
“Il pubblico si sente attivamente partecipe della creazione di un piccolo universo di suoni, di musiche e di parole, che portano sulla scena della vita frammenti di storie antiche e immortali depositate nelle pagine delle grandi tradizioni epiche e della narrativa d’avventura”.