G. F. Handel (1685-1759), Suite in Re maggiore, Water piece HWV 341
G. F. Handel (1685-1759), “Sento la gioia”, da Amadigi di Gaula HWV 11, aria di Amadigi per Nicolino
A. Vivaldi (1678-1741), Concerto per flautino in Do maggiore RV 443
G. F. Handel, “Dove sei amato bene”, da Rodelinda HWV 19, aria di Bertarido per Senesino
L. Vinci, “Son qual fiume”, da Didone abbandonata, aria di Jarba per Gaetano Berendstadt
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R. Broschi, “Ombra fedele”, da Idaspe, aria di Dario per Farinelli
A. Vivaldi, “Grave”, dal Concerto per violino Grosso Mogul RV 208
G. F. Handel, “Crude furie”, da Xerses HWV 40, aria di Serse per Caffarelli
G. F. Handel, “Or la tromba”, da Rinaldo HWV 7, aria di Rinaldo per Nicolino
Nato a Lodi, Raffaele Pe ha iniziato alla Cappella Musicale del Duomo di Lodi. Artista di riferimento per la scena barocca della nuova generazione, la sua voce unica va dal recitar cantando fino all'opera contemporanea.
Raffaele collabora con direttori e registi del calibro di Savall, Gardiner, Christie, Antonini, Vick, Guth, Pizzi, Michieletto.
Considerato oggi uno dei più raffinati interpreti di Handel, Raffaele ha sostenuto numerosi ruoli iconici dalla maggior parte delle sue opere, nei teatri d’opera di Firenze, Venezia, Vienna, Madrid. Tra le sue passioni anche la musica di Monteverdi, di Cavalli e dei compositori meno noti della fine del Seicento. Raffinato liederista, Raffaeleha tenuto concerti in sale come la Berliner Philharmonie, Vienna Musikverein, Philharmonie de Paris, Barcelona Palau da Musica, London Wigmore Hall.
Infaticabile promotore della cultura barocca ha fondato il collettivo musicale e artistico La Lira di Orfeo, in residenza alla Fondazione Cosway, con cui ha creato diversi progetti artistici multimediali, tra cui il suo ultimo album solista Giulio Cesare A Baroque Hero, aggiudicatosi il Premio Abbiati nel 2019.
“Talento notevole e ormai riconosciuto [...] Il timbro è molto bello, il gusto e la musicalità notevolissimi, la fantasia idem, l’uso del registro di petto giudizioso [...] il virtuosismo mai fine a sé stesso, [...] l’accompagnamento della Lira di Orfeo irreprensibile”. (A. Mattioli,La Stampa, 13.10.2018).