con Massimiliano Finazzer Flory
drammaturgia regia e interpretazione Massimiliano Finazzer Flory
musiche Julia Kent e David Lang
con la partecipazione di Gianni Quillico e Jacopo Rampini, nel ruolo degli intervistatori
“Per la prima volta un allestimento non per vedere Leonardo da Vinci ma per ascoltarlo. Conosciamo la sua pittura ma non le sue parole, il suo pensiero senza il quale non potremmo capire né l’artista e il grande scienziato ma soprattutto l’uomo Leonardo. Chi era davvero psicologicamente l’uomo Leonardo?
Questo spettacolo mette in scena questa domanda. Leonardo è ancora l’icona dell’interrogazione. Il genio che per primo ha dato anima alla scienza. Non potevamo esimerci dal raccogliere le sue sfide.
Il lavoro sul volto di Leonardo e sulle sue mani ha richiesto mesi di ricerca per ottenere il transfert psicologico che spero di trasmettere in scena. La sua fisiognomica sarà infatti parte dello spettacolo”.
(Massimiliano Finazzer Flory)
In tournée dal 2015 Essere Leonardo da Vinci – Un’intervista impossibile - è stato rappresentato negli Stati Uniti (tra gli altri al Kennedy Center for the Performing Arts di Washington), in Giappone, in Russia, Francia, Inghilterra e in tutta Italia (tra cui il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano). Il 16 aprile sarà al Teatro della Pergola di Firenze, mentre dal 2 al 5 maggio sarà al Piccolo Teatro di Milano.
Lo spettacolo è stato rappresentato in forma di lettura scenica nel 2012, in occasione della mostra Leonardo da Vinci. Painter at the court of Milan alla National Gallery di Londra. Nella messa in scena questo spettacolo utilizza parte della sceneggiatura del film Being Leonardo da Vinci (in Italia sarà nelle sale d’essai da fine maggio) prodotto in collaborazione con Rai Cinema e con il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, pluripremiato nel 2019 negli Stati Uniti.
In Essere Leonardo da Vinci Finazzer Flory diventa “fisicamente” Leonardo indossando costumi d’epoca e con un trucco che è una vera e propria ricostruzione del volto del genio di Vinci; recita in lingua rinascimentale su testi originali di Leonardo fra cui il celebre Trattato di pittura.
Leonardo risponde a domande sulla sua infanzia, sulle sue attività in campo civile e militare, su come si fa a diventare “bono pittore”, sul rapporto tra pittura e scienza, pittura e scultura, pittura e musica. Commenta il Cenacolo e le figure degli apostoli, accenna al suo rapporto con la religione, affronta il tema dell’acqua, allude alla moda di allora, risponde agli attacchi dei nemici, spiega i moti dell’animo, offre profezie sul volo dell’uomo e, infine, dispensa sentenze e aforismi per vivere il nostro tempo. “Sì, Leonardo parla, questa è la sfida – afferma Finazzer Flory (Il Giorno – 28/03/2019) Leonardo pittore, architetto, botanico, fisico, ingegnere, scenografo, per me, per noi, ha sempre parlato attraverso il suo volto nel celebre ritratto o con i documenti che possiamo consultare. Io, invece ho desunto ogni sua parola, ogni riga scritta da un uomo che certamente sapeva che sarebbe stato postumo; massime, motti, ragionamenti, un lavoro enorme per drammatizzare la sua voce dalle sue parole. Leonardo si esprimeva spesso per metafore, assai legate al linguaggio rinascimentale che ho mantenuto”. Prosegue Finazzer: “I due giornalisti cercano uno scoop, che non è nelle opere, ma nella vita – prosegue Finazzer. Cercano l’uomo spogliato dai costumi di quel potere che lo chiama o a cui si rivolge, per torvare, se possibile, il suo pensiero e le sue emozioni nella vita, e dunque incontrano il Leonardo bambino o adolescente, le città e le case, la giovinezza e l’età di mezzo, e insomma a ogni tappa si cerca l’uomo”.