Uno spettacolo ricco di tensione e volto ad affrontare il delicato tema dell’immigrazione e della violenza che questo processo innesca. Una reazione a catena di equivoci che solo alla fine si sveleranno, in un crescendo emotivo con un risvolto finale drammatico e senza soluzione.

Una relazione che vede come protagonisti tre personaggi legati da destini che solo apparentemente risultano slegati. Tutti e tre raccontano la stessa storia da tre punti di vista differenti. 

Un testo che, nel susseguirsi dei monologhi, ci propone un gioco di indovinelli che finisce per risolversi nel progressivo smascheramento dei protagonisti, dove emerge l’umana natura anche con le sue zone d’ombra, non salvando nessuno. Non ci sono buoni e cattivi. C’è l’essere umano e la sua necessità di sopravvivenza solitaria.

Cosa ne pensano gli altri

“Attraverso un intreccio, che si dipana nell’orizzonte dell’immigrazione in Europa, emergerà un’introspezione profonda dell’animo umano che finirà per risolversi nel progressivo smascheramento dei tre personaggi. L’intreccio dei loro destini travolgerà il sentire di chi ascolta, il quale, immerso nei dialoghi degli attori, sarà testimone di una mancanza di
comunicazione e affetto autentico, sino al punto da non riuscire più a cogliere la differenza tra realtà e finzione. Una storia dove non ci sono né salvati né salvatori”.

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